L'Archivio di Mail Art - Arte e Letteratura - "LUIGI PIRANDELLO" di Sacile (Pn) - C. P. N. 69 - s'interessa ,oltre che di Mail Art, di arte e letteratura ,promuovendo gli autori e le loro pubblicazioni per un vasto dibattito e conoscenza culturali.In questa ottica ,pubblica ,fuori commercio e internamente al gruppo dei mailartisti collaboratori dell' Archivio, un bollettino bimestrale informativo dietro il versamento delle sole spese postali "Mail Art Service" con molte rubriche riguardanti autori e progetti di mail art.
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C. P. n. 69
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Pubblicazioni disponibili:
LA POESIA DI FERRUCCIO BRUGNARO,1999,Collana "I Contemporanei dell'Arte", n. 1. in floppy Disk ,richiamabile tramite il programma Microsoft Word versione 6 o superiore,comprendente un saggio introduttivo di Andrea Bonanno,una confessione del poeta,molte poesie di cui alcune tradotte in inglese dal poeta americano Hirschman,nota biografica,un ampio resoconto di scritti da parte di molti critici ed una esauriente bibliografia.
LA VERIFICA TRASCENDENTALE di ANDREA BONANNO, in Floppy Disk ,richiamabile tramite Netscape o Explorer,comprendente molte pagine di critica che sono state scritte sulla "Verifica trascendentale",note biografiche riguardanti l'autore ed una esaustiva bibliografia.
SAGGI SULLE POESIE DI FERRUCCIO BRUGNARO DI LEONARDO SELVAGGI, in opuscolo di 30 pagine,50 copie numerate,comprendente note biografiche di Brugnaro e biobibliografia succinta dell'Autore.
Dei "Saggi" hanno già scritto:
LEONARDO SELVAGGI SULLE "POESIE" di FERRUCCIO BRUGNARO
Le pagine sulle "Poesie" di Ferruccio Brugnaro,scritte da Leonardo Selvaggi e stampate in opuscolo a cura dell'Archivio "Luigi Pirandello" di Sacile,fondato da Andrea Bonanno,espongono la lettura puntuale e appassionata di un'esperienza poetica radicale,originalissima,vissuta tutta al di fuori di qualsiasi convenzione letteraria.La poesia di Brugnaro è piuttosto espressione diretta e immediata,e perciò molto semplice e comunicativa,dell'esistenza in rivolta e vitalità indomabile di un uomo,l'autore delle poesie,operaio di Porto Marghera,ma anche dell'intera umanità operaia con cui egli condivise da protagonista, di una indimenticabile stagione di lotte negli anni stessi in cui sono prodotti ii suoi componimenti, 1959-1982. Leonardo Selvaggi si propone di restituire al lettore il senso della dimensione umana della lotta operaia,profondamente radicata nei valori etici del lavoro liberato dallo sfruttamento capitalistico,così come erompe dai versi carichi di sdegno e di ribellione ed annota: <<Una vera indignatio facit versus a dirla con Marziale (...).Le poesie del periodo arroventato delle lotte sindacali evidenziano giornate avvelenate,contorte e spodestate le identità dell'uomo>>; altrove,nelle ultime battute del suo secondo intervento, il critico afferma che <<la lotta è stata amore,slancio di fiamma interiore,spirito in rivolta,entusiasmo e coraggio (...).La lotta per il miglioramento del lavoro in fabbrica,contro lo sfruttamento ha portato Ferruccio Brugnaro a uno stato di liberazione>>.Non v'è dubbio che questo sia il punto di maggiore intensità da cui scaturisce,come una forza elementare, l'espansione d'una potenza di sentimento che dal fuoco della lotta si comunica alla parola poetica divenendo così voce vivente di "un animo ferito,pronto agli assalti con impaziente furore".Poesia, dunque, mai rassegnata e soprattutto indisponibile a ridursi mero documento o memoria di tempi trascorsi,pacificati e ormai conclusi.<<Si sono tolti,nel ventennio di lotte che ha visto Ferruccio Brugnaro in prima linea,gli angoli più spinosi dei problemi,ma il grosso da appianare è rimasto>>.Selvaggi osserva che molto è cambiato nel mondo della fabbrica, anche se forse bisognerebbe riflettere di più e chiedersi se in realtà non sia cambiata affatto,nella sostanza,la logica del dominio anzi,se le tecnologie di sfruttamento dell'uomo e della natura non siano "progredite" ad un livello tale da potersi permettere,oggi molto più di allora,di estendere ben oltre la fabbrica e globalizzare l'inferno dei rapporti di potere perfettamente mistificandoli,oggi con metodi molto più sofisticati di allora,in forma di democrazia,di efficienza e di libertà fino a non lasciare quasi più nulla di equivalente a ciò che allora potè esprimersi come dissenso,lotta e contestazione.Forse è rimasto ancora tutto da affrontare con la stessa determinazione testimoniata dall'operaio-poeta negli anni delle grandi mobilitazioni di massa del movimento operaio,certamente concordiamo con Selvaggi quando scrive che comunque nelle poesie di Ferruccio Brugnaro "rimangono i pensieri delle idealità perfetti e limpidi che troveranno risonanza forse in un lontano futuro".
BENIAMINO VIZZINI
( Condirettore con Marianna Montaruli del Circolo D'Arte "Félix Fénéon" di Ruvo di Puglia (BA) ) - Italia
LEONARDO SELVAGGI SULLE "POESIE" DI FERRUCCIO BRUGNARO
Questo recente quaderno dell'Archivio "Luigi Pirandello" di Sacile,diretto da Andrea Bonanno, ha un duplice pregio: ripropone il nome di Ferruccio Brugnaro, forse il maggior rappresentante di quella che si può chiamare "poesia operaia",nata all'interno della fabbrica; e per questa riproposta si vale della firma di Leonardo Selvaggi, con l'acume, la vivacità, la passione che gli sono propri.Passione,sì:questo mi è sembrato, sempre, il segno primo della prosa di Selvaggi, quale ne sia l'oggetto.E specifico: passione etica e civile, passione per l'uomo e la sua così spesso maltrattata dignità. Soprattutto nel primo dei due saggi di cui si compone il quaderno,le poesie di Brugnaro (più esattamente il libro Poesie del 1984; gli farà seguito nel 1993 Le stelle chiare di queste notti) sono lo spunto per una serie di riflessioni sul carattere oppressivo del lavoro di fabbrica così come organizzato in tempi non lontani e non dimenticati (il riferimento è alla Montedison di Porto Marghera di dopo il 1950 e ai suoi ambienti pericolosi,malsani,desolanti ), sul progressivo abbrutimento cui era sottoposto l'operaio totalmente assoggettato ai ritmi della produzione,alle necessità della macchina (oggi <<le esigenze padronali>>,almeno in parte, <<si sono allentate>>); e più in generale sugli eterni mali della società,argomento caro a Selvaggi anche in tanti altri suoi scritti:la demagogia imperante,l'appiattimento e la crescente povertà delle idee,i rapporti umani improntati all'ipocrisia,l' incomunicabilità e la solitudine, l'inclinazione dell'uomo all'avidità e al vizio, e dappertutto astio,aridità,vuoto,egoismo.Insomma: <<una società indiavolata che pare abbia smarrito la ragione>>. Contemporaneamente Selvaggi suggerisce anche i rimedi,in un'ideale nuova strutturazione del lavoro inserita in una diversa significazione di tutta la vita:che l'uomo sia considerato protagonista dominante sui processi produttivi, che il lavoro consenta l'esercizio generoso delle capacità di ognuno,a beneficio dell'elevazione del singolo e del progresso sociale,che <<non vi siano solo leggi del lucro>>, che in genere prevalgano solidarietà, rispetto, disinteresse, <<amore nel senso più ampio>>.Ma, riconosce sconsolato l'autore,<<la speranza che il mondo cambi pare vada in frantumi>>.In tale triste realtà,le poesie di Brugnaro <<seguono gli umori,gli smarrimenti di un animo angosciato>>, ma sono anche nutrite di <<vitalità indomita>>.Le sue lotte hanno portato aria nuova in fabbrica, <<fomentato l'ardore del Movimento operaio>>, a Porto Marghera e altrove: un <<furore>>, un <<senso eroico di umano>> dalle <<fiammate alte,inestinguibili>>.Più direttamente sulla poesia di Brugnaro è tutto incentrato il secondo saggio;e se,inevitabile,continua la polemica sociale che il critico conduce in perfetta sintonia col poeta,che di questa polemica fa la propria stessa sostanza,più approfondito e più serrato diviene l'esame dei suoi versi,con abbondanti citazioni. Sono versi che scoprono sofferenze e ferite, <<vita che gronda sangue>> oltre che sudore,che si fanno <<schegge di fuoco o pietre taglienti di roccia>>, rivelatori di <<rabbia violenta mista a sentimento,idealità,amore vero per le persone>>, oscillanti << tra senso di distruzione e vita >>.E accanto alle ansie gli entusiasmi, << l'esplosione dell'animo ardente>> nella contrapposizione al padronato,l'esaltazione che viene dall' <<estrema tensione>>.La stessa asprezza della lotta lo ha portato <<a uno stato di liberazione.Dentro si è sentito risorgere,ingrandito,trasformato >>.Sono versi che ignorano <<l'artificio,il formalismo,le vuotaggini,l'ermetismo >>, parole <<nude,scavate con scalpello,fortemente rappresentative >>, pagine <<dalla più ampia chiarezza espressiva >>, conseguenza dell' <<immediatezza dei sentimenti >>.Voglio terminare con tre citazioni,finalmente,di Brugnaro,le prime due a contrasto tra realtà e desiderio: << Lo zolfo / sta entrando nel nostro cuore. / Caleranno più tardi / anche gli acidi a nugoli immensi / come termiti>>; << Oggi ho una mostruosa fame / di sole, di verde [...] Nessuno, sono certo, / conosce il mio amore per l'aria / che spalanca il mattino >>; la terza,affermazione di speranza e di perseveranza: << Nel nostro cuore cresce cammina / il tempo vero, il mondo [...] Il futuro e la vita / sono completamente / nei nostri giorni,nelle nostre mani >>.
Ferdinando Banchini
LEONARDO SELVAGGI: Saggi sulle "Poesie" di Ferruccio Brugnaro,Archivio Luigi Pirandello, Sacile,2001,pp. 32.
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Opera di Franco Santini